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Lo sapevi che i controsoffitti, le cornici, i muretti, colonne decorative.  le mensole e colonne da interno/esterno hanno un’anima in POLISTIROLO?

Poliplast realizza anche cornici per soffitti e controsoffitti, abbiamo infatti a disposizione una vasta gamma di disegni e forme inoltre, per raggiunge ogni esigenza, possiamo realizzare elementi su misura per adattare l’elemento ad ogni vostra necessità. È possibile anche realizzare disegni personalizzati per controsoffitti con apposito vano per l’inserimento di luci per l’illuminazione diretta e indiretta.

Abbiamo anche la possibilità di realizzare pannelli fresati di finto muro o con disegni personalizzati che, una volta trattati, permettono di isolare e arredare l’ambiente.

Per la decorazione degli ambienti esterni (ma non solo) produciamo profili e cornicioni in polistirolo su specifica richiesta del committente. Cornici in polistirolo per porte e finestre, cornicioni, mensole, colonne, capitelli e marcapiani; tutti questi prodotti nascondono un’anima in polistirolo che, una volta trattata con apposite resine, rende l’elemento resistente alle intemperie e adatto all’utilizzo esterno.

 

Non esitare a contattarci per richiedere un preventivo e maggiori informazioni a info@poliplastpolistirolo.it

CONSIGLI UTILI

  • Se vuoi occuparti personalmente del taglio di una cornice o elemento trattato puoi farlo con una normale sega da cantiere, la sezione tagliata dovrà poi essere spazzolata prima di essere utilizzata. Se l’elemento non è stato ancora trattato potrai tagliare facilmente il polistirolo con un taglierino (per ottenere un taglio più veloce e netto riscalda leggermente la lama)
  • Se vuoi occuparti personalmente del trattamento del polistirolo ricordati che puoi farlo utilizzando colori a base acqua, cementite o resine appositamente studiate per il polistirolo. Non utilizzare prodotti con solventi che potrebbero danneggiare il materiale
  • Ricordati che puoi sempre contare su di noi per creare elementi in polistirolo con tagli, curve, disegni e trattamenti personalizzati

Il polistirolo rappresenta uno dei materiali più apprezzati per sue caratteristiche intrinseche e le sue proprietà. Viene utilizzato in molti settori, dall’edilizia all’alimentare, dai trasporti e logistica, all’arredamento. Ecco alcuni dei vantaggi che si possono avere dall’uso del polistirolo espanso, o EPS, che lo rendono così tra i materiali più utilizzati per diversi usi e prodotti.

I vantaggi nell’utilizzo del polistirolo espanso

Vediamo alcuni dei vantaggi legati all’utilizzo di questo materiale:

  1. Ottime caratteristiche isolanti termiche, in particolare per il settore dell’edilizia si presta molto bene per la creazione di pannelli isolanti e cappotti per edifici. Permette una perfetta resistenza termica, riducendo il consumo di combustibili necessari per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici, per un perfetto isolamento. E’ ottimo anche nel settore food perchè mantiene il caldo o il freddo consentendo così la conservazione nel breve periodo.

2) Elastico ed assorbe gli urti, grazie alla sua composizione (98% di aria a celle chiuse) si adatta perfettamente come protezione per gli oggetti che contiene, è molto resistente alla compressione e ammortizza bene gli urti.

ESEMPIOL’anima di un casco è una calotta che viene solitamente stampata in EPS/polistirolo ed ha il compito di “deformarsi” negli urti disperdendo l’energia che altrimenti andrebbe a colpire il capo di chi la indossa.
 Nei caschi di buona qualità la calotta in polistirolo viene stampata con diverse densità. Una calotta interna a densità variabili avrà alcune aree più rigide ed altre più morbide.

La calotta interna è l’unico componente del casco che è in grado di assorbire energia cinetica. In caso di forti urti quindi deve assorbire energia e di conseguenza danneggiarsi. Va inoltre considerato che il polistirolo non ha “memoria”, vale a dire che in caso di urto, tende ad assorbirne l’energia, restringendosi e compattandosi, ma non ritorna alle dimensioni originarie. Attualmente il polistirolo è l’unico materiale che possa assorbire energia e quindi viene utilizzato dalla stragrande maggioranza dei produttori.

4) Impermeabilità → Il polistirolo è un materiale impermeabile e resistente all’acqua anche senza trattamenti (l’acqua penetra per pochi mm). Ovviamente, se giustamente trattato, si garantisce un’impermeabilità e resistenza maggiore all’usura! Lo sapevate che, molti galleggianti da pesca, per reti e persino le boe hanno un’anima in polistirolo che ne permette anche un migliore galleggiamento?!

Il polistirolo inoltre si è sostituito negli anni ad altri materiali quali il vetro, l’alluminio, il legno per le sue proprietà meccaniche ed elettriche.

 

5) Compatibilità con cementi, calcestruzzi, malta, gessi. L’EPS può essere tinteggiato con pitture ad acqua e acriliche, per creare prodotti personalizzati;

 

6) Leggerezza → il polistirolo è un materiale leggero tuttavia non tutti sanno che esiste in diverse densità e, di conseguenza, con differenti pesi! Per esempio un polistirolo D.10 indica che, 1 metro cubo di materiale, avrà un peso di 10kg…ciò significa che un polistirolo D.32 avrà un peso di 32kg al metro cubo. Le densità disponibili sono. 10, 15, 20, 25, 30 e 32. Per info e maggiori info potete scrivere a info@poliplastpolistirolo.it

7)  Atossico, Igienico, Anallergico → il polistirolo, con le sue caratteristiche, può diventare un recipiente creativo per spuntini e dolcetti! Si può anche utilizzare all’interno dei box delivery per isolare meglio gli alimenti durante le consegne a domicilio!

 

8) Riciclabile → una volta compattato, e trattato con i giusti macchinari, il polistirolo può essere riutilizzato e prendere nuova

 

9) Non inquinante → il polistirolo in granuli, miscelato con il terreno, rende il suolo ancora più drenante, evitando gli accumuli di acqua; inoltre non si soglie e non reca danno sull’ambiente circostante. Il polistirolo è anche utilizzato come seminiera per le piantine nello stadio iniziale della crescita della pianta. È possibile utilizzare delle lastre di polistirolo all’interno di un vaso come isolamento termico e per accumulare più umidità, ricreando un ambiente più confortevole per le radici e diminuendo il peso del vaso.

10) Inalterabilità nel tempo + compatibilità con cementi, etc → il polistirolo, una volta trattato, rimane perfetto e inalterato nel tempo. Se il materiale non viene trattato mantiene la sua forma ma, con il passare del tempo, tenderà ad ingiallire.

11) Facilità di trasporto e stoccaggio → il polistirolo è un materiale molto semplice da gestire nelle sue differenti forme; è infatti un materiale facile da inbancalare, trasportare e stoccare sia a mano sia con differenti mezzi per via del suo peso variabile.

 

Vi abbiamo convinto? 🙂

In Italia le buste di plastica nei supermercati e negozi sono state bandite ormai da qualche anno. In molti Paesi del mondo esse costituiscono però ancora un problema. I sacchetti di plastica continuano purtroppo ad essere gettati nella spazzatura e ad accumularsi nelle discariche.

Per ridurre il loro impatto ecologico possiamo, oltre a differenziarli correttamente, ricorrere alla creatività e all’ingegno, inventandoci diversi modi per riutilizzarli.

Oggi, 12 settembre ricorre la giornata mondiale senza sacchetti di plastica e noi proveremo a darvi 5 suggerimenti per riciclare le vostre buste di plastica anche perché pensiamo che il problema non sia la plastica in sé (comodissima e utilissima in ogni settore) quanto il suo smaltimento.

 

5 Idee per riciclare le buste di plastica

giornata mondiale senza sacchetti di plastica
buste-di-plastica

1) Il primo modo di riciclarle è senza dubbio conservarle e utilizzarle come imballaggi per spese future.

Questa pratica è ormai molto diffusa in Italia e in gran parte del mondo con le shopper resistenti create apposta dai grandi ipermercati ma ciò non toglie che se possediamo buste grandi di plastica resistente possiamo tenerle in macchina o in borsa e all’occorrenza usarle senza farci dare altri sacchetti.

2) In molti paesi il sacchetto di plastica viene utilizzato come copertura per gli impasti che devono lievitare in quanto ritenuto la soluzione più adatta per ottenere il giusto grado di umidità e di morbidezza.

3) I più creativi forse avranno già provato questa tecnica che stiamo per dirvi: pitturare le pareti per ottenere l’effetto simil-spugnato. Il materiale a differenza del tessuto o vecchi stracci non si imbeve di vernice e risulta ottimale per questo tipo di tecnica pittorica fai-da-te. Provare per credere!

4) Partendo da buste di plastica di diversi colori, è possibile creare dei fiori da utilizzare per decorare la tavola, la propria abitazione o per dare un tocco in più ai propri accessori. Potete provare a farlo assieme ai vostri bimbi… sarà anche un buon metodo anche per staccarli dallo smartphone o dai videogiochi 😉

5) Rimanendo in tema “bambini” i sacchetti di plastica sono ideali anche per realizzare dei palloni morbidi, adatti appunto ai più piccoli. In questo modo si potranno divertire senza il pericolo di farsi male.

Se conoscete altri metodi per riciclare le buste di plastica fatecelo sapere e continueremo la lista coi vostri suggerimenti 😉

A presto!

fiori plastica

Prima di parlare di numeri e codici dei materiali plastici ci teniamo a fare una premessa.

Pensiamo non sia corretto demonizzare la plastica in tutte le sue forme, piuttosto vorremmo sensibilizzare gli utenti a un corretto uso e smaltimento. In questo delicato periodo di emergenza coronavirus vediamo quanto sia utile questo prezioso materiale col quale sono fatti mascherine, visiere protettive, guanti e abbigliamento monouso.

E’ fondamentale il loro uso per la sicurezza delle persone sia in ambito ospedaliero, sia in ambito casalingo e della vita di tutti i giorni. Purtroppo abbiamo visto dai social con numerose fotografie piazzali adiacenti ai supermercati pieni di guanti e mascherine gettate a terra dopo l’uso. Questo è sbagliato, questo inquina. Cerchiamo nel nostro piccolo di dare un contributo senza additare la plastica come male e inquinante del secolo.

La plastica è importante, serve. Dovremmo essere tutti più coscienti e al momento di smaltirla usare il buon senso. Il problema grande della plastica è quindi a fine vita del prodotto perché spesso gli impianti di riciclo non sono adeguati, per via dei pochi investimenti fatti, e degli alti prezzi che comportano. Occorrerebbe che il paese e il mondo intero adottassero termo valorizzatori (inceneritori) di ultima generazione (esistono ed è giusto investire in questa tecnologia) per ricavare energia dalla combustione senza disperdere sostanze nocive.

Detto ciò entriamo nel dettaglio dell’articolo e vediamo quali sono e cosa significano i numeri e i codici presenti sul packaging in plastica che usiamo tutti i giorni.

Vanno da 1 a 7, e sono accompagnati da sigle. Si trovano principalmente sulle bottiglie, su pack di cosmetici e alimenti. Indicano caratteristiche precise: come leggerezza e flessibilità.

Gli indicatori da conoscere sono sette, come spiegato anche dal Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e i recupero degli imballaggi in plastica) e servono come linee guida per i centri di smistamento dei diversi tipi di plastica. Inoltre, possono permettere al consumatore di riconoscere le caratteristiche dei vari contenitori plastici.

Ecco dunque quali sono i numeri e le sigle (dei polimeri) da conoscere.

01 PET
Pet è l’abbreviazione di “polietilene tereftalato”. Dà vita a una plastica leggera e flessibile che viene impiegata – di solito – nelle bottiglie, nelle vaschette (anche usa e getta) o nei blister. I prodotti realizzati con questa combinazione non dovrebbero essere utilizzati più di una volta, perché aumentano il rischio di contaminazioni batteriche. Una volta svuotati, quindi, dovrebbero essere smaltiti. A livello europeo, come sottolineato dall’European food safety authority (Efsa) nel maggio del 2017, si stanno studiando diversi processi per il riciclaggio sicuro di questi contenitori in modo che non siano nocivi per la salute umana.

02 HDPE
La sigla Hdpe indica il “polietilene ad alta densità” che forma materiali plastici rigidi. In questo caso, vengono realizzati bottiglie, tappi in plastica e contenitori per alimenti (come per esempio yogurt), per detergenti e per cosmetici. Le bottiglie che riportano questa combinazione sono ritenute le meno soggette a contaminazioni esterne.

03 PVC
Pvc sta a indicare il “cloruro di polivinile” e ne derivano gli imballaggi alimentari e alcune bottiglie di olio da cucina. Il Pvc è molto usato anche in altri settori, soprattutto in quello dell’industria delle costruzioni.

04 LDPE
In questo caso, si ha una plastica flessibile (al contrario dell’Hdpe) e duttile. È usato principalmente nella realizzazione di sacchetti e buste. In alcuni frangenti si è evidenziata la pericolosità di questa sostanza. L’European food safety Authority (Efsa) ha pubblicato nel febbraio 2017 uno studio che osserva anche la contaminazione da Ldpe per garantire che non ci sono pericoli per i consumatori e per indicare le soglie di rischio.

05 PP
Si tratta del polipropilene, che dà agli oggetti le caratteristiche di rigidità e resistenza. Protegge quindi gli alimenti delicati. Trova il suo uso comune nella plastica, a cominciare dagli articoli casalinghi e dai giocattoli, ma anche in molti imballaggi come barattoli e flaconi.

06 PS
È la sigla che indica il polistirene (o polistirolo) che forma il materiale leggero che di solito è usato negli imballaggi o che è impiegato per la realizzazione, per esempio, dei comuni bicchieri o piatti di plastica monouso.

07 Altro
In quest’ultima categoria sono contenuti tutti gli altri tipi di plastica, non elencati in precedenza. Sotto al numero 7 rientrano anche i prodotti realizzati con la combinazione di più elementi, come per esempio una vaschetta che abbia uno strato esterno di un materiale e uno interno di un altro.

Il polistirene, noto comunemente come polistirolo, è una  materia plastica inattaccabile da funghi, batteri e altri microrganismi, non viene aggredita da agenti esterni ed è fortemente resistente all’umidità, può essere trasportato facilmente ed una delle principali caratteristiche, oltre alla duttilità, poi, è l’atossicità, una caratteristica che rende questo materiale perfetto come imballaggio per gli alimenti.

Il polistirolo, inoltre, può essere riutilizzato o riciclato facilmente, ed è possibile anche tagliarlo, spezzarlo, dividerlo con le mani senza rischi per la salute.

Come fare la raccolta differenziata del polistirolo

La  raccolta differenziata del polistirolo  è talvolta motivo di dubbi in particolare sul corretto recipiente da usare. Il dubbio sorge per la differenza di regolamento da comune a comune che, in alcuni, casi vuole che nel raccogliere il polistirolo occorre fare un’ulteriore distinzione in base al tipo di polistirolo da smaltire.
Generalmente il polistirolo va gettato nel bidone della raccolta della plastica.

Parlando della nostra Provincia, Pesaro Urbino, Marche Multiservizi ha dato le seguenti direttive:

• Cassette di plastica e polistirolo: piccole dimensioni nella plastica, grandi dimensioni portarli al centro di smaltimento
• Chips da imballaggio in polistirolo espanso: nella plastica
• Imballaggi in polistirolo: piccole dimensioni nella plastica, grandi dimensioni portarli al centro di smaltimento
• Vassoi in polistirolo per alimenti: nella plastica
• Barre da imballaggio in polistirolo espanso: piccole dimensioni nella plastica, grandi dimensioni portarli al centro di smaltimento

 

Il processo di Riciclo del Polistirolo:

Dopo la  raccolta differenziata, il polistirolo subisce diversi processi:
• triturazione;
• fusione tramite applicazione di calore a pressioni controllate;
• estrusione e conseguente solidificazione;
• rimodellamento attraverso l’applicazione di calore a pressioni controllate per ottenere un materiale lavorabile.

 

Consigli “creativi” per il riciclo

Oltre a differenziare in modo corretto gli imballaggi in polistirolo che utilizziamo quasi quotidianamente, vorremo darvi qualche consiglio utile per il riutilizzo degli stessi, per non rinunciare alla comodità del polistirolo senza però avvelenare il nostro pianeta.

Ecco qualche congilio:

• le vaschette per gli alimenti si possono lavare con acqua e aceto per rimuovere gli odori e, successivamente, riutilizzarle: per conservare nuovi alimenti, come sottovaso per le piante oppure con un pizzico di creatività si possono trasformare portaoggetti colorati (basta colorarle con vernici a base acqua, senza solventi, oppure decorarle con tanti pezzetti di stoffa)

• il polistirolo si può facilmente spezzare a mano, anche le vaschette, e riutilizzare come imballaggio per spedire i vostri pacchi con contenuto fragile\delicato;

• è possibile disegnarci una qualsiasi sagoma\forma a matita per poi ritagliarla con un taglierino, per semplificare l’operazione si può riscaldare la lama con un accendino. Una volta ritagliati i vostri elementi potete decorarlo con vernici a base acqua (no solventi che sciolgono il polistirolo) o incollarli tra di loro con della colla per plastica;

• si possono usare le formine dei biscotti per ritagliare\sagomare il polistirolo e poi decorarlo;

• è possibile ritagliare il polistirolo in qualsiasi forma, decorare ed utilizzare come sottobicchiere creativo;

 

Se vi vengono in mente altri modi di recuperarlo fatecelo sapere!