Poliplast Pesaro, Autore presso Poliplast Polistirolo
-1
archive,author,author-poliplastpesaro,author-2,bridge-core-2.6.5,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-25.0,qode-theme-bridge,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.5.0,vc_responsive

Author: Poliplast Pesaro

Il Governo francese ha deciso di annullare il divieto, inizialmente previsto per il 1° gennaio 2025, in attesa della definizione dei criteri europei sull’ecodesign.


In risposta alle richieste delle associazioni di settore, il Governo francese ha ufficialmente ritirato il divieto alla commercializzazione degli imballaggi in polistirene e copolimeri stirenici, introdotto dall’articolo 23 della legge sul Clima e la Resilienza del 2021. Tale normativa, infatti, risultava incompatibile con il nuovo Regolamento europeo su imballaggi e rifiuti da imballaggio.

Secondo quanto stabilito dall’art. 23, a partire dal 1° gennaio 2025 sarebbero stati vietati gli imballaggi contenenti, in tutto o in parte, polimeri o copolimeri stirenici non riciclabili e non integrabili in un sistema di riciclo.

Tuttavia, il chiarimento pubblicato il 28 settembre sul Journal Officiel (l’equivalente della Gazzetta Ufficiale italiana) specifica che tali imballaggi non saranno soggetti al divieto, a condizione che rientrino nelle classi di prestazione per la riciclabilità A, B o C, come definite nell’articolo 6 del progetto di regolamento europeo PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation). Di conseguenza, potranno rimanere sul mercato fino alla pubblicazione dei criteri ufficiali per il riciclo, che la Commissione Europea dovrà stabilire entro il 1° gennaio 2028.

Questa decisione ha ricevuto una reazione positiva da parte dei produttori di imballaggi in plastica, preoccupati da una possibile interpretazione restrittiva della normativa. “Accogliamo con favore questa misura, che riflette un approccio pragmatico alla realtà industriale”, ha dichiarato Gaël Bouquet, direttore di Elipso, l’associazione francese dei produttori di imballaggi in plastica. “Le aziende ora possono pianificare il futuro con maggiore tranquillità, sapendo che gli imballaggi conformi agli standard di riciclabilità potranno continuare a essere commercializzati fino all’introduzione di criteri chiari e armonizzati a livello europeo”.

Fonte: https://www.polimerica.it/articolo.asp?id=32582

Il polistirolo ha un potenziale praticamente infinito per l’artigianato, sia per le decorazioni festive che per regali, creazione di giocattoli e molto altro; inoltre è riciclabile al 100% se smaltito correttamente. La parte migliore? È un materiale che costa poco ed è facile da lavorare. In effetti, siccome viene utilizzato nell’imballaggio di molti prodotti, puoi anche riciclarlo: invece di buttarlo trasformalo! Puoi realizzare elementi di decoro per vetrine, addobbi, laboratori e, visto che il natale si avvicina, abbiamo pensato di realizzare questa “guida” con alcuni esempi e progetti che potete realizzare con il polistirolo.

Quelli che trovate qui di seguito sono solo alcuni nostri suggerimenti… ovviamente si può fare di tutto con la giusta dose di creatività ed inventiva; per questo vi chiediamo: conoscete altri metodi per utilizzare il polistirolo? Siete dei creativi? Fateci sapere come lavorate questo materiale e aggiungeremo i vostri suggerimenti e foto in questo articolo!

DECORAZIONI CON SFERE DI POLISTIROLO

Le sfere di polistirolo sono supporti molto versatili per creare decorazioni di ogni genere. Per questo si prestano a diventare anche incredibili lavoretti natalizi: possono diventare delle palline natalizie uniche oppure, se le combinate a delle bottiglie o sfere di diverse dimensioni, avrete dei pupazzi di Natale stupefacenti.

Quindi se amate frequentare negozi di bricolage e andare a caccia di decorazioni per le composizioni di Natale, fate scorta di nastri, fiocchi e guarnizioni varie e sarete pronti a ricreare con le vostre mani qualsiasi cosa!

Palline per addobbare l’albero:

Potreste coprire delle sfere di polistirolo con fiori, foglie, muschio, glitter o stampe personalizzate. I materiali possono essere infilati nel polistirolo oppure incollati con della colla vinilica

Pupazzi di neve:

  • Con una sola sfera di polistirolo abbastanza grande, qualche ramo e nastri colorati, potreste realizzare un bellissimo centrotavola natalizio che potete decorare anche con luci led
  • In alternativa, con due sfere e vecchie stoffe, potete realizzare dei simpatici pupazzi di neve con sciarpa e cappello! Sono materiali semplici da lavorare con forbici e colla a caldo

Stampe e timbri con le patatine e il polistirolo:

Lo sapevate che, con lastre di polistirolo e vecchie scatole, potete creare simpatiche sagome da ritagliare e utilizzare come stampino per realizzare pattern e disegni con i più piccoli? È sufficiente disegnare la sagoma che desiderate, ritagliarla con l’ausilio di un taglierino (riscaldando la lama faticherete meno) e immergerla in un piattino con il colore a tempera che preferite!

“E se ho in casa delle patatine\chips da riempimento che non utilizzo più?”

Come puoi utilizzare queste chips prima di gettarle via? Un’idea può essere quella di usarle come matrici per stampare petali di fiori con con le tempere. Ecco quindi un prato fiorito facile da realizzare, un lavoro da proporre ai bambini di tutte le età.

È sufficiente dipingere un grande foglio con le tempere con due campiture piatte, una per il prato e una per il cielo. Sopra lo sfondo puoi procede con la stampa dei fiori, alcuni possono essere circolari, altri semicircolari o o qualsiasi altra forma riesci a dare alla tua matrice.

Una volta asciutto il dipinto puoi completarlo aggiungendo gli steli e il centro dei fiori, disegnandoli con un pennarello o con un pennello e della tempera di un colore differente. Se sei un’insegnante della scuola dell’infanzia potresti proporre al preside di decorare una parete dell’aula con questa tecnica!

Ogni aula potrebbe avere la sua parete decorata e personalizzata dai propri alunni rendendola unica!

Oltre alle sfere e patatine\chips, per realizzare i vostri lavoretti e laboratori, potete utilizzare anche le nostre sagome e forme in polistirolo pronte per essere decorate! Le trovate sul nostro shop online, sono tantissime e divise per categoria; abbiamo tutto e per tutti i gusti!

Pluriball, Aircap o Film a bolle d’aria è un materiale plastico utilizzato per proteggere i prodotti all’interno degli imballaggi. Inizialmente però non era nato come rivestimento protettivo ma negli anni ’50, incredibile ma vero, veniva venduto come carta da parati! Nono tranquilli non è uno scherzo, effettivamente il Pluriball all’inizio aveva fatto il suo debutto sul mercato con questo scopo che però, come potete immaginare, non è andato a buon fine…

Vi immaginate far scoppiare tutte quelle bolle d’aria lanciandosi sulla parete? Su su lo sappiamo tutti che far scoppiare le bolle d’aria del Pluriball è estremamente divertente! Ci sono voluti degli anni prima che i suoi artefici (Alfred Fielding e Marc Chavannes) capissero che poteva essere impiegato nel settore degli imballaggi. All’epoca, però, i due inventori non avrebbero mai pensato che il loro prodotto sarebbe diventato uno dei materiali più utilizzati per il packaging e, anche, un fenomeno culturale.

In realtà, come anticipato qualche riga sopra, il Pluriball ha un pregio: è un gioco per tutti nonché un antistress; chi non ha mai scoppiato una pallina d’aria?

Questa pratica è molto diffusa in tutte le generazioni e nessuno riesce a farne a meno.

Un gioco che piace molto ai bambini e diventa un antistress per i più grandi: forse non lo sapete, ma è stata condotta una vera e propria ricerca scientifica sulle proprietà rilassanti dello schiacciare le palline d’aria.

Risultato?

Le persone, protagoniste dello studio, che avevano scoppiato le bolle d’aria erano più calme e disponibili di chi non lo aveva fatto. Tutti a scoppiare le bolle d’aria!

E lo sapevate che, oltre a questi utilizzi ludici, il Pluriball è anche oggetto d’arte?
Per esempio, l’artista Bradley Hart, ha sfruttato le bolle come dei contenitori nel quale inserire, con l’ausilio di una siringa, del colore acrilico di diverse sfumature riuscendo a creare l’effetto dei singoli pixel che, nell’insieme, formano un’immagine. I risultati sono stati favolosi!

Non dimentichiamo però la sua funzione principale: proteggere gli imballaggi!

Le celle d’aria infatti creano una sorta di reticolato composto da tanti cuscinetti di protezione che avvolgono il prodotto e lo proteggono dagli urti.

Nonostante non sembri, il Pluriball è molto resistente e le bolle scoppiano solo quando sono soggette ad una forte pressione; nella composizione di imballaggi, può essere un valido alleato per la sicurezza delle spedizioni.

Noi di Poliplast abbiamo a disposizione differenti bobine di Pluriball.

Puoi vedere e acquistare i nostri formati standard sul nostro shop online nell’apposita sezione dedicata.

Se decidi di spedire il tuo cellulare internazionale, ovviamente speri che arrivi funzionante e in buono stato, giusto? Ma conosci quali sono le restrizioni legate alla spedizione di telefoni cellulari? E soprattutto, conosci i giusti passaggi per imballarlo e assicurarti che sia consegnato in modo sicuro? In questo articolo vedremo di rispondere a queste domande.

 

Casa devi sapere per spedire uno smartphone

Quindi possiamo spedire uno smartphone all’estero? Si, certo! Ma attenzione “all’ostacolo” batterie!

Ci spieghiamo meglio:

le batterie agli ioni di litio fanno parte della categoria delle merci pericolose, in quanto sono soggette a surriscaldamento e ad alta tensione. Il loro trasporto è regolamentato dalla IATA (International Airport Association). Infatti, alcune tipologie di batterie al litio, come ad esempio quelle al litio metallico, non possono essere spedite in aereo separatamente, ovvero se non sono inserite all’interno del dispositivo che alimentano.

Ma quando si tratta di spedire cellulari all’estero, la storia è leggermente diversa. Questi dispositivi utilizzano batterie agli ioni di litio preinstallate all’interno e, al giorno d’oggi, trovare smartphone con batteria removibile è pressoché impossibile.

Pertanto, analogamente alla spedizione di computer portatili, i telefoni possono essere trasportati sia per via aerea che per via marittima, purché si rispettino le misure di sicurezza.

Bisogna tenere presente che le restrizioni per le spedizioni internazionali possono variare a seconda del Paese. Per esempio, se stai spedendo in Italia dagli Stati Uniti, dovresti controllare le politiche italiane e statunitensi sulla spedizione di batterie al litio.

Inoltre vi segnaliamo che non tutti i corrieri accettano pacchi contenenti dispositivi con batterie al litio. È quindi fondamentale scegliere un’azienda di spedizioni che gestisca questo tipo di pacchi.

Come imballare un telefono per la spedizione?

Una consegna sicura del pacco dipende in grossa parte da un imballaggio adeguato e curato. Siccome i dispositivi elettronici sono oggetti delicati, è necessario prestare molta attenzione a questa fase come quando si imballano oggetti fragili per la spedizione.

Il modo migliore per spedire uno smartphone è, come prima cosa, quello di utilizzare la sua confezione originale. In questo caso è sufficiente inserire il dispositivo nella sua scatola, chiudere bene il coperchio e fissarlo con del nastro adesivo. Poi, per ottenere una maggiore protezione, potete avvolgete la scatola con del pluriball.

E se non possiedo più la confezione originale?

Non preoccuparti! È anche possibile imballare il telefono per la spedizione con materiali nuovi.

Se non hai la confezione originale, avvolgi il telefono con almeno due-tre strati di Pluriball: dovrebbe essere sufficiente per la protezione iniziale. Se devi spedire in Europa o negli Stati Uniti, è utile aggiungere un ulteriore strato di protezione inserendo il cellulare avvolto in una busta imbottita.

Il prossimo step? La preparazione della scatola di spedizione.

Quando si spedisce uno smartphone è importante procurarsi una scatola di cartone che sia solo di pochi centimetri più grande del gadget. Una scatola delle giuste dimensioni, infatti, garantirà che il telefono non si muova evitando urti indesiderati.

Per finire, imbottisci il fondo della scatola e gli spazi vuoti con pluriball, trucioli o patatine\chips in polistirolo. Chiudi la scatola e abbi cura di sigillarla saldamente con del nastro adesivo.

 

Come garantire una consegna sicura dello smartphone

Come già indicato, i telefoni contengono batterie agli ioni di litio. Pertanto, la loro spedizione richiede specifiche precauzioni rispetto alla spedizione di libri o di altre merci non pericolose. Come prima cosa il dispositivo deve essere spento prima di iniziare a prepararlo per la spedizione. Se lo lasciassi acceso, potresti danneggiare la batteria e costituire un pericolo per le persone coinvolte. In secondo luogo, non rimuovere la batteria. La batteria deve rimanere installata all’interno del telefono come misura di sicurezza. Si consiglia inoltre di avviare la spedizione solo se la batteria ha una carica bassa, intorno al 30%, per ridurre al minimo il rischio che si crei una situazione di pericolo durante la consegna.

Lo step successivo è scegliere il vettore giusto per la spedizione del dispositivo elettronico: questa operazione non è così semplice come può sembrare. Esiste un’ampia scelta di società di spedizioni internazionali, quindi è fondamentale essere prudenti e saggi per scegliere quella più adatta alle proprie esigenze. Onde evitare truffe e servizi poco professionali, controlla sempre le tariffe di spedizione e i vantaggi che ne derivano. Un costo elevato non sempre significa un servizio migliore. Inoltre, il prezzo più basso a volte non copre i vantaggi che potrebbero facilitare il processo di spedizione, come il ritiro a domicilio.

Inoltre quando si spedisce un telefono cellulare all’estero, ti consigliamo di scegliere una società di spedizioni che offre un’assicurazione sul pacco, così da avere la garanzia di essere coperti in caso di problematiche durante il trasporto.

Come imballare i vini (per non rompere le bottiglie durante la spedizione)

Il vino non è solo una bevanda, è un’ idea: relax, gusto, divertimento ma soprattutto condivisione. La richiesta di acquisto di un buon vino nasce in ogni parte del globo ma, chi lo acquista, si aspetta anche di riceverlo in condizioni ottimali. Da qui l’importanza dell’imballaggio per garantire l’integrità della qualità del prodotto.

Se la tua azienda è orientata alla vendita del prodotto, o se sei un privato che vuole fare un regalo ad un amico, quello che ti occorre è imballare in maniera corretta le bottiglie per evitare una spiacevole rottura durante il trasporto o alterazioni della qualità.

I fattori da tenere in considerazione sono la capacità di non alterare la chimica del prodotto, gli sbalzi termici e la distanza che dovrà affrontare il pacco: più è lunga e più è importante che l’imballaggio sia resistente.

Ma non ti preoccupare, noi di Poliplast abbiamo la soluzione che fa per te!

I nostri porta bottiglie in polistirolo rispecchiano tutte le caratteristiche che abbiamo indicato e non solo, ne hanno una in più, sono leggeri! Questo significa che sono facili da manovrare e non hanno incidenza sul costo della spedizione!

Le nostre cantinette in polistirolo sono versatili, si adattano a diversi formati di bottiglie come quelle per l’olio, birre, spumante e altri alcolici oltre che per bottiglie di vino. Garantiscono la sicurezza di consegna senza danni.

Poliplast ha a disposizione, come formato standard, delle cantinette pre-tagliate così che puoi dividerli con il taglierino in base al numero di elementi che vuoi spedire; inoltre abbiamo la possibilità di personalizzare l’imballaggio in base alla forma e ingombri dei tuoi prodotti.

Cosa aspetti? Visita il nostro shop online per scoprire tutti i nostri formati standard mentre, se hai bisogno di elementi personalizzati, non esitare a contattarci a info@poliplastpolistirolo.it indicando tutte le informazioni utili e i tuoi recapiti.

Le 3R: Riduci, Riutilizza, Ricicla

Riduci, Riutilizza, Ricicla: queste sono le tre parole del ciclo di vita sostenibile dei prodotti, perché aiutano a ridurre la quantità di rifiuti che produciamo.

Non è impossibile mettere in pratica lo schema. Bisogna solo apportare un piccolo cambiamento al nostro stile di vita quotidiano.

  • Ridurre la quantità di rifiuti che produciamo.
  • Riutilizzare gli oggetti il più possibile prima di buttarli e sostituirli.
  • Riciclare gli oggetti quando è possibile.

L’utilizzo delle 3R sopra indicate aiuta la conservazione delle risorse naturali, riduce la quantità di spazio necessaria destinata alle discariche per lo smaltimento dei rifiuti.

Evitano quindi l’acquisto di articoli superflui e monouso, prediligiamo tutti quei materiali che si possono utilizzare più di una volta e smaltiamo i rifiuti negli appositi centri di riciclaggio.

Come ridurre la quantità di rifiuti?

La prima “R” riguarda la creazione di meno rifiuti. È alla base del principio delle 3R perché , se ci sono meno rifiuti, ce ne sono meno da riciclare o riutilizzare.

Ecco alcuni modi in cui possiamo farlo:

  • Acquistiamo solo ciò di cui abbiamo veramente bisogno
  • Scegliamo prodotti con meno imballaggi superflui
  • Acquistiamo, quando possibile, all’ingrosso
  • Cerchiamo elementi che possiamo riutilizzare, anche in maniera creativa

Ridurre la quantità di rifiuti che tutti noi produciamo è un ottimo modo per avvantaggiare l’ambiente.

Come riutilizzare quello che abbiamo?

La seconda “R” spiega come possiamo riutilizzare determinati elementi (idealmente più volte) prima di sostituirli, anche per un uso diverso da quello per cui sono stati pensati.

Ecco alcune idee:

  • Riempiamo una bottiglia d’acqua con l’acqua del rubinetto, invece di correre ad acquistarne una nuova.
  • Aggiorniamo i nostri computer e smartphone invece di buttarli.
  • Ottimizziamo l’utilizzo dei sacchetti di plastica, utilizzandoli il più possibile, e buttiamoli solo quando sono rotti nel bidone della plastica

Come riciclare i prodotti che uso?

La terza “R” fa riferimento alla sicurezza di separare gli elementi che possono essere riciclati e quindi destinati a un nuovo scopo. Riciclare qualcosa significa che sarà nuovamente trasformato in un una materia prima che potrà essere plasmata in un nuovo oggetto. I materiali che possono essere riciclati includono:

  • Carta
  • Vetro
  • Alluminio
  • Plastica

Prima di buttare nel cestino qualcosa, chiediamoci se tutto o una parte dei materiali che lo compone potrebbe essere riciclata. Ad esempio, sapevi che i componenti del tuo vecchio computer, smartphone e tablet possono essere riciclati per creare nuovi componenti?

 

I vantaggi delle 3R?

  • Poiché ci sarà una significativa riduzione della quantità di rifiuti gettati nell’ambiente, diminuiscono anche le possibilità di diffusione delle tossine.
  • L’obiettivo delle 3 “R” è ridurre l’uso di nuove risorse ed energia, facendo un uso più efficiente delle risorse esistenti.

 

Esiste quindi una quarta R?

Si, certo che esiste! La “R” di “Recupera” si aggiunge alle tre precedentemente indicate. “Recupera” fa riferimento al modo in cui recuperano materiali o energia dai prodotti di scarto. Ad esempio, la decomposizione dei rifiuti produce gas metano, che può essere recuperato e bruciato per produrre energia.

 

Conclusione

Il principio delle 3R – Riduci, Riutilizza, Ricicla – serve a ridurre al minimo la quantità di rifiuti che produciamo, riutilizzare i prodotti il più possibile e ricordare di riciclare tutti i materiali che possono essere utilizzati per un nuovo scopo.

Qualche mese fa abbiamo creato una rubrica sui nostri account social in cui, tramite brevi reels, abbiamo presentato tutta la gamma dei nostri prodotti: dai prodotti per imballaggi, al polistirolo per edilizia, dalle decorazioni per pasticcerie alle sagome per vetrinistica.

Il nostro Diego, tecnico e operatore CNC, ma anche responsabile Marketing & Social media marketing si è messo in gioco e ha creato dei Reels esplicativi dove mostra i prodotti in questione e racconta in breve ciò che possiamo fare per te!

Ti abbiamo messo un po’ di curiosità? Allora buona visione 🙂

Riempimenti per spedizioni sicure

Estensibile manuale

Scatole salvaspazio personalizzabili

Seminiere in polistirolo e floricoltura

Portabottiglie, cantinette e contenitori per miele e confetture

Film ed estensibile manuale

Bobine, aircap, pluriball, polietilene e cartene

Buste per minuterie e PLT

Per avere info più dettagliate potete contattarci allo 0721 491969 oppure tramite email info@poliplastpolistirolo.it

Il film estensibile è una pellicola plastica, resistente ed elastica utilizzata per proteggere e assicurare unità pallettizzate.

L’estensibile manuale è uno dei prodotti più utilizzati nel settore dell’imballaggio perché, grazie alla sua forza di serraggio, dà maggiore stabilità al carico, è di facile utilizzo e, poiché si adatta alle dimensioni del bancale, è molto versatile.

Poliplast ha a disposizione diversi tipi di film estensibile manuale e, il suo utilizzo, varia in base alla tipologia di merce che bisogna proteggere. Quale film estensibile scegliere, quindi, per la protezione dei tuoi pallet?

Quale film estensibile scegliere: trasparente o colorato?

L’estensibile trasparente permette la visibilità del contenuto caricato sul pallet e agevola la lettura delle etichette, codici e di documenti di accompagnamento.

L’estensibile colorato, di colore bianco latte, è utile per non rendere facilmente riconoscibile il tuo pallet.

Inoltre, Il film estensibile bianco garantisce una discrezione massima, perché nascondere perfettamente il contenuto del pallet e non attira l’attenzione su ciò che è stoccato. Questo trucchetto è molto utile per i prodotti più costosi.

Ecco i nostri formati disponibili:

 

  • Bobine alte 50cm = il prodotto in questo formato è disponibile in colore neutro (trasparente) e bianco latte. Il prodotto è venduto solamente in scatole e, ogni confezione, contiene al suo interno 6 bobine alte 50cm. Il peso di una bobina è di 2,83 KG. Il peso di una confezione è di 17kg circa.

 

  • Bobine alte 12,5cm = il prodotto in questo formato è disponibile solo in colore neutro (trasparente). Il prodotto è venduto in bobine singole alte 12,5cm. Il peso di una bobina è di 2 KG circa.

 

Visita il nostro shop per richiedere la tua bobina di estensibile manuale, oppure contattaci via email a info@poliplastpolistirolo.it

Cosa significa imballaggio primario e qual è la differenza rispetto al secondario e al terziario?

 

Spesso confondiamo il packaging (confezione) primario e quello secondario, perché la differenza è molto labile, e una spiegazione poco chiara rischia solo di generare ulteriore confusione.

Cercheremo dunque di fare maggiore chiarezza in merito in questo articolo.

— Differenza tra imballaggi primari, secondari e terziari —

Concetto di imballaggio e funzioni in un magazzino

Il concetto di imballaggio fa riferimento agli elementi che proteggono le merci per il loro trasporto, stoccaggio e movimentazione.

Durante i processi della catena di fornitura, i prodotti sono quindi esposti a una serie di potenziali rischi che l’imballaggio deve ridurre al minimo.

I rischi possono essere dovuti a condizioni ambientali, a errori di movimentazione, al deterioramento dello stoccaggio o ad altro, come furti e rapine. Questi rischi possono variare in modo significativo a seconda del tipo di carico stoccato.

Le principali funzioni di stoccaggio nella catena di approvvigionamento possono quindi essere riassunte in quattro punti chiave:

1) proteggere le merci in tutte le fasi della catena;

2) facilitare la movimentazione dei prodotti con un corretto raggruppamento;

3) comunicare le caratteristiche delle merci per garantirne la giusta movimentazione;

4) l’imballaggio ha anche la funzione di comunicare e fidelizzare il cliente finale, promuovendo l’immagine del marchio dell’azienda.

Imballaggio primario

L’imballaggio primario è quello che entra in contatto diretto con il prodotto stesso! Ma facciamo un esempio concreto prendendo in analisi una confezione di cereali;

Stando alla definizione data, una scatola di cereali non è considerata un imballaggio primario ma il sacchetto all’interno della scatola sì, perché è la parte che contiene effettivamente il contenuto della scatola. Se i cereali fossero contenuti direttamente nella scatola, potrebbero con facilità diventare stantii e venire alterati da fattori esterni, il che potrebbe degradarne il gusto, la consistenza e la struttura. Il compito principale dell’imballaggio primario è dunque proteggere e conservare il prodotto all’interno.

Utilizzando l’esempio dei cereali di cui sopra, l’imballaggio primario comprende, in realtà, non solo il sacchetto in cui sono contenuti i cereali, ma anche la scatola in cui il sacchetto è conservato.

 

Possiamo definire imballaggio primario il packaging con il quale il prodotto viene normalmente acquistato.

Sono considerati imballaggi primari:

  • cartoni del latte;
  • lattine di birra;
  • bottiglie di plastica per detersivi;
  • sacchi per l’imballaggio del calcestruzzo;
  • scatole di cartone per mobili.

Imballaggio secondario

L’imballaggio secondario viene utilizzato per raggruppare una certa quantità di prodotti in un’unità facile da identificare, con lo scopo di poterli rintracciare più facilmente.

Le spedizioni di prodotti più piccoli vengono spesso effettuate utilizzando l’imballaggio secondario.

L’imballaggio stesso può essere composto da diversi pezzi singoli, tra cui:

  • la scatola;
  • l’imbottitura interna;
  • i separatori di prodotti;
  • i rinforzi per evitare lo schiacciamento o l’ammaccatura della scatola;
  • etc, etc

Per la maggior parte delle persone, l’imballaggio secondario è ciò che viene in mente quando si pensa all’imballaggio vero e proprio. Tutto, dalle confezioni di marca per l’e-commerce che si ricevono per posta alle scatole personalizzate che tappezzano gli scaffali di un negozio al dettaglio, fa parte del livello di imballaggio secondario.

 

Riprendendo l’esempio dei cereali: l’imballaggio secondario è la scatola che contiene l’insieme di scatole di cereali personalizzate, da immagazzinare in un deposito, prima di andare sugli scaffali dei negozi.

 

Esistono anche dei casi dove, l’imballaggio primario e quello secondario, si “uniscono” (sovrappongono) per attirare l’attenzione del consumatore!

Ad esempio, i negozi spesso ricevono dei DVD all’interno di una scatola che funge anche da espositore. La scatola serve come imballaggio secondario per proteggere l’articolo, ma anche come imballaggio primario per la vendita al dettaglio per attirare l’attenzione del consumatore, anche se la custodia del DVD è il modo in cui il film viene consegnato al consumatore.

Imballaggio terziario

L’imballaggio terziario viene spesso identificato come imballaggio per merci sfuse o imballaggio di transito.

Viene principalmente utilizzato per trasportare un numero maggiore di merci in modo sicuro e protetto fino a destinazione; quindi, riprendendo il nostro esempio, immagina diverse scatole di cereali che arrivano su pallet presso i centri di distribuzione.

Questa tipologia di imballaggio facilita:

1) la movimentazione;

2) l’immagazzinamento;

3) la spedizione di merci come unità singole e autonome.

 

Spesso, l’imballaggio terziario è rivestito da diverse scatole di cartone raggruppate insieme con una pellicola elastica, comunemente noto come estensibile, per evitare che l’imballaggio venga spostato e urtato durante il trasporto.

Nella maggior parte dei casi i consumatori non vedono l’imballaggio terziario, perché spesso viene utilizzato solo per aggiungere un ulteriore strato di protezione all’imballaggio secondario e per raggruppare spedizioni più grandi per immagazzinare e recuperare facilmente le referenze.

 

Abbiamo quindi spiegato, in maniera dettagliata, la differenza tra imballaggio primario, secondario e terziario… E, se sei arrivato a leggere fino a qui, non ci resta che chiederti: Sei alla ricerca di materiale di qualità per proteggere i tuoi prodotti, i tuoi beni personali per traslochi o spedizioni? Se si visita il nostro shop-online oppure contattaci via email per ogni necessità!

Se avete in mente altri metodi e tecniche di decoro fatecelo sapere! Pubblicate alcune foto delle vostre creazioni e taggateci su Facebook e Instagram!

Le sigle stampate sui packaging degli oggetti che utilizziamo ogni giorno sono dei simboli che permettono di riconoscere in modo chiaro ed immediato il tipo di materiale del quale è costituito un oggetto riciclabile. Non tutti i paesi del mondo hanno adottato gli stessi simboli, anche se molto spesso questi si somigliano. Oggi vedremo insieme i codici di riciclaggio (più frequenti) vigenti in Italia.

Il codice del riciclo FOR50 indica il legno.

Gli imballaggi in legno sono soprattutto imballaggi terziari o per il trasporto. La tipologie di imballaggio in legno più usate sono i pallet o le bobine dove si avvolgono i cavi. Il sughero ha invece il codice FOR51. E’ un materiale 100% riciclabile e riutilizzabile e il principale utilizzo che se fa, come tutti sappiamo, è per la realizzazione di tappi.
Il triangolino con PAP20 si riferisce al cartone ondulato, tipicamente usato per scatoloni e imballaggi. Il simbolo PAP21, invece, indica il cartone non ondulato, spesso utilizzato per le confezioni alimentari. I rifiuti con questo simbolo vanno differenziati nel bidone della CARTA.

Il codice del riciclo PS6 indica il polistirolo, il materiale principe della nostra attività e va gettato nella PLASTICA.

 

➡  Tutti gli imballi che riportano la sigla LDPE4 (che sta per LOW DENSITY POLIETILENE) sono differenziabili nella plastica, così come i suoi fratelli HDPE (che indica imballaggi High Denstiy Polietilene) e PE (che indica imballaggi in Polietilene).
Alcuni esempi di imballaggi con cui lavoriamo, che riportano la sigla LDPE sono: lacci per legatura, film per fogli, film per buste, film per bobine, estensibili manuale, bocciare standard.

 

Tutti gli imballi che riportano la sigla HDPE2 (che sta per HIGH DENSITY POLIETILENE) sono differenziabili nella plastica, così come i suoi fratelli LDPE (che indica imballaggi High Denstiy Polietilene) e PE (che indica imballaggi in Polietilene). Alcuni esempi di imballaggi con cui lavoriamo, che riportano la sigla HDPE2 sono: polietilene accoppiato, cartone e bocciolare accoppiato.

Ricordatevi sempre di verificare le disposizioni del vostro Comune per la gestione dei rifiuti!